Se fai questa domanda entro il 1 marzo puoi andare in pensione senza limiti di età, ma non è per tutti: ecco come funziona.
Per andare in pensione ci sono degli adempimenti a cui i lavoratori devono sottostare, e viste le numerose misure previdenziali italiane, capire a quali adempimenti si è assoggettati può essere complicato. Per esempio, questa categoria di lavoratori possono fare domanda per la pensione entro il 1 marzo per andare in pensione senza limiti di età, ma a delle condizioni.
Pensione senza limiti di età
C’è una domanda che, se fatta entro il 1 marzo, può consentire di andare in pensione senza limiti di età. Ovviamente ci sono dei requisiti da rispettare, e non tutti possono fare domanda, ma una determinata categoria di lavoratori può usufruire di questa possibilità. Infatti, il 1 marzo 2024 scadono le istanze di certificazione del diritto alla Quota 41 per i lavoratori precoci. Questo vuol dire che chi matura il diritto alla Quota 41 entro la fine del 2024, può presentare la domanda di certificazione all’INPS entro e non oltre il 1 marzo 2024.
Questa viene chiamata “istanza tempestiva”, e va comunque corredata della domanda di pensione vera e propria una volta maturati i requisiti, e permette ai lavoratori precoci di andare in pensione a qualsiasi età, purchè rientrino nei requisiti richiesti. Non temere però, se salti la data del 1 marzo, puoi sempre ricorrere all’istanza tardiva, che ha scadenza il 30 novembre dello stesso anno in cui maturi i requisiti. Vediamo insieme quali sono questi requisiti e quali sono i lavoratori che possono beneficiare di questa opportunità.
Lavoratori precoci
I lavoratori precoci sono quelli che hanno iniziato a lavorare a 15 anni. Grazie alla Quota 41, questi lavoratori possono andare in pensione a qualsiasi età purchè abbiano completato almeno 41 anni di contributi versati. Nello specifico, si devono maturare 41 anni di contributi, di cui 35 di contribuzione effettiva (quindi escludendo i contributi provenienti da disoccupazione o malattia). Inoltre, per rientrare nella categoria dei lavoratori precoci, almeno 12 mesi di contributi (anche non consecutivi) devono essere stati versati prima dei 19 anni di età.
Questa misura non abbraccia tutti i lavoratori, ma solamente chi ha un’invalidità civile almeno al 74%, le persone che da almeno 6 mesi assistono un parente stretto disabile (caregivers), i disoccupati senza NASPI da almeno 3 mesi e chi fa un lavoro gravoso. La tempestività della domanda è essenziale, perchè se si presenta la domanda entro il 1 marzo non si corrono rischi, se la si presenta a novembre invece si rischia di uscire fuori dal vincolo annuo di bilancio.
Questo vuol dire che, poichè l’INPS ha dotazioni limitate per la Quota 41 dei lavoratori precoci, queste vengono destinate a chi ha presentato domanda prima, quindi chi presenta domanda più tardi rischia di finire fuori dalle dotazioni. Di conseguenza, la sua pensione sarà posticipata.