La prossima legge di bilancio è in vista, e il governo sta accelerando l’analisi di diverse opzioni per apportare modifiche al sistema pensionistico. Tra le scelte attualmente considerate, vi è la proposta denominata “Quota 84”.
Quota 84 è un’opzione di pensione anticipata dedicata alle donne, che si aggiunge ad altre due iniziative già esistenti: l’Ape sociale rosa e l’Opzione Donna.
La pensione anticipata per le donne: Quota 84
Si basa su un requisito numerico: sommare 20 anni di contribuzione ai 64 anni di età anagrafica. Con Quota 84, le donne potrebbero ritirarsi dal mondo del lavoro con un assegno pensionistico ridotto rispetto all’Opzione Donna, la quale garantisce una pensione dell’ordine del 20% al 30% in meno rispetto allo stipendio. Sebbene i dettagli completi non siano stati ancora rivelati, sembra che l’uscita anticipata con Quota 84 potrebbe non richiedere il requisito di avere maturato una pensione almeno 2,8 volte il minimo, con la soglia potenzialmente abbassata a 2 o 2,5 volte il minimo.
Quota 84 viene implementata in due fasi: inizialmente, quando una persona lascia il lavoro a 64 anni, riceve un assegno fisso per 12 mensilità, con un importo massimo di 1.500 euro e nessuna rivalutazione. Successivamente, una volta raggiunta l’età canonica per la pensione tradizionale, la pensionata ha diritto a percepire l’intero assegno.
Pensione anticipata per le donne
L‘Opzione Donna permette di accedere alla pensione con l’età anagrafica di almeno 60 anni e un’anzianità contributiva di almeno 35 anni, con sconti in base al numero di figli a carico. Ma questa opzione è rivolta esclusivamente a ex lavoratrici che rientrano in categorie specifiche, come caregiver, invalide civili, lavoratrici licenziate o dipendenti di imprese in crisi.
Un’altra opzione dedicata alle donne è l’Ape rosa, una versione al femminile dell’Ape sociale. Questa alternativa consente di accedere alla pensione anticipata con gli stessi requisiti dell’Ape sociale classica, ma con uno sconto di 1 o 2 anni a seconda del numero di figli.
Il governo, guidato da Meloni, deve prendere una decisione o confermare una delle opzioni tra le diverse proposte di pensione anticipata. Inoltre, è necessario valutare la proroga di alcune misure, tra cui Quota 103, Opzione Donna e Ape sociale. In mancanza di una scelta, al termine delle attuali misure in vigore, tornerà automaticamente in vigore la Legge Fornero, una misura impopolare tra i membri di Fratelli d’Italia e fortemente criticata dalla Lega.
Secondo alcune indiscrezioni riportate dal Corriere della Sera, un’altra opzione al centro dell’attenzione del governo Meloni potrebbe essere la “riconferma di Quota 103 anche per il 2024″. Date le restrizioni di bilancio e le prospettive poco rosee previste dalla Nadef, sembra che l’esecutivo si stia preparando a una riproposizione dell’uscita anticipata dal lavoro, richiedendo 41 anni di contributi e 62 anni di età.