Nella prossima stagione autunnale volare costerà caro. I prezzi sono aumentati in vari settori, inclusi i viaggi, e purtroppo sembra che questa tendenza non stia per cambiare.
Il governo ha cercato di intervenire sulle tariffe dei voli da e per le isole principali del paese attraverso un decreto per limitare gli aumenti dei prezzi. Ma questa mossa è stata oggetto di critiche da parte di numerose compagnie aeree a basso costo, che l’hanno considerata illegittima.
Una stagione autunnale con prezzi alle stelle
Secondo quanto riferito da La Repubblica, a causa delle polemiche sollevate dalle compagnie aeree e dei dubbi dell’Unione Europea sulle misure adottate dal governo italiano, potrebbe esserci una revisione del decreto voli costosi. Si sta lavorando a un emendamento che potrebbe eliminare il divieto di variazione dinamica delle tariffe in base al momento della prenotazione.
Questo significherebbe che le compagnie aeree avrebbero la possibilità di aumentare o diminuire i prezzi mentre si effettua la prenotazione. L’Antitrust potrebbe anche acquisire maggiori poteri e intraprendere azioni legali contro le compagnie aeree se le tariffe aumentassero del 200% durante situazioni di emergenza o periodi di alta domanda verso le isole.
La situazione quotidiana non è più incoraggiante, con un aumento delle spese previste per le famiglie italiane, che si stima saranno in media di 1.601 euro per nucleo familiare durante questi mesi. Nei ristoranti e nei bar, ci si aspetta un aumento delle spese di circa 28 euro per famiglia in soli 4 mesi.
Un altro problema nell’ambito turistico è la crescente difficoltà nel trovare personale durante la stagione alta, e non sembra che la situazione migliorerà molto nella stagione autunnale.
Il turismo italiano è in uno stato di incertezza
Se la Germania dovesse effettivamente entrare in recessione, ciò avrebbe un impatto significativo sull’Italia, soprattutto nel settore turistico. La clientela tedesca sarà inevitabilmente più povera, e ci si aspetta una diminuzione del numero di viaggiatori provenienti dalla Germania.
Inoltre, i principali mercati di riferimento per il turismo italiano, come Russia, Cina, Regno Unito e Stati Uniti, stanno affrontando sfide specifiche. I russi non arrivano più in Italia per motivi geopolitici, i cinesi hanno appena iniziato a viaggiare di nuovo e i flussi sono inferiori alle previsioni, la Brexit ha complicato le cose per i viaggiatori britannici, e con la Germania in recessione probabile, rimane solo il mercato statunitense.
Per il settore turistico, sembra che sia giunto il momento di esplorare nuove opportunità, poiché il futuro dei viaggi in Italia non sembra così roseo come si sperava fino a poco tempo fa.
In conclusione, la prossima stagione autunnale richiederà molta cautela, nonostante le previsioni di un aumento delle tariffe del 4% per l’inverno, secondo Tui. Tuttavia, sembra che le prenotazioni siano in aumento del 15% rispetto all’anno scorso per la stagione fredda.