L’olio d’oliva ha subito un improvviso aumento dei prezzi, con incrementi che hanno raggiunto addirittura il 42%. Scopri le ragioni dietro l’impennata dei prezzi dell’olio extravergine di oliva e quanto arriverà a costare.
Questa situazione preoccupante è stata riportata in un recente report da Coldiretti, intitolato “Prezzi, l’autunno caldo dell’extravergine”. Ma cosa ha causato questa impennata dei prezzi, e perché non possiamo più sperare di trovare l’olio extravergine di oliva a meno di 10 euro al litro?
Secondo Coldiretti, la principale causa di questo aumento dei prezzi è da attribuire a una significativa diminuzione della produzione nei Paesi dell’area mediterranea. La Spagna in particolare ha registrato una diminuzione del 34% rispetto alla media degli anni precedenti. Anche Grecia e Turchia stanno affrontando una situazione simile. Inoltre, il Marocco ha limitato le esportazioni al fine di soddisfare la domanda interna.
Ma qual è il legame tra questi eventi e i prezzi in Italia? La risposta è semplice: l’Italia non è autosufficiente nella produzione di olio d’oliva. Il nostro Paese è uno dei maggiori consumatori al mondo di olio extravergine di oliva, subito dopo la Spagna, e pertanto è costretto a importare una parte del prodotto per soddisfare la domanda interna.
Aumento dei prezzi per l’olio extravergine di oliva
Gli eventi climatici estremi hanno anche avuto un impatto significativo sulla produzione. Siccità, piogge eccessive durante la fioritura e l’innalzamento delle temperature hanno messo a dura prova la produzione sia a livello internazionale che nazionale. Negli ultimi anni, anche l’Italia ha sperimentato una diminuzione della produzione e un aumento delle importazioni, mentre le scorte si sono notevolmente ridotte. Nel 2022, le importazioni di olio d’oliva hanno raggiunto un record di 2,2 miliardi di euro.
Tutto ciò espone il mercato italiano alle fluttuazioni del mercato internazionale. Attualmente, il prezzo medio di una bottiglia di olio extravergine non italiano si aggira intorno ai 10 euro al litro. Se invece scegliamo un prodotto 100% italiano, il prezzo sale a circa 12/13 euro al litro per un olio di qualità media. Gli oli pregiati possono addirittura raggiungere prezzi oscillanti tra i 20 e i 40 euro al litro.
Olio di qualità: come riconoscerlo
Oltre agli eventi internazionali, ci sono altri fattori che contribuiscono all’aumento dei prezzi dell’olio extravergine. Le certificazioni biologiche, le denominazioni di origine protetta (DOP) e le indicazioni geografiche protette (IGP), che garantiscono una produzione scrupolosa in ogni fase del processo, comportano maggiori costi che influiscono sul prezzo finale. In Italia, anche la zona di provenienza dell’olio gioca un ruolo nel determinare il prezzo; gli oli del nord, ad esempio, sono più costosi a causa della minore produzione rispetto a quelli del sud. Quindi, dobbiamo essere preparati a pagare di più per una bottiglia di olio extravergine rispetto agli anni passati, e sembra che il prezzo non scenderà nel prossimo futuro.
A questo punto, è importante conoscere i criteri per riconoscere un olio di qualità. Gli esperti suggeriscono di fare affidamento non solo sull’etichetta, ma anche sui propri sensi. L’olio di alta qualità ha un leggero retrogusto amaro e piccante, con un profumo fruttato e vegetale. È essenziale conservarlo in bottiglie scure per proteggerlo dalla luce e mantenerlo lontano da fonti di calore. Inoltre, è importante evitare continui travasi per preservare la freschezza del prodotto.