Farsi rimborsare le bollette della luce e del gas è possibile, ma in pochi sanno come recuperare fino all’ultimo centesimo.
Ecco come farsi rimborsare totalmente le bollette di luce e gas. Questo è qualcosa che in pochi sanno, ma che permette di recuperare tutto il denaro delle bollette!
Durante il periodo in cui era vietato rincarare le bollette di luce e gas, alcuni gestori di energia hanno deciso di ignorare il divieto e alzare comunque gli importi a carico delle famiglie. Dopo diversi controlli però, l’Antintrust (AGCM) è riuscita ad individuare i furbetti e a far loro una multa: in totale la sanzione è stata di 15 milioni di euro e verrà riscossa dall’Agenzia delle Entrate.
Gli operatori ad esser stati sanzionati sono 6, e tra loro ci sono i nomi più altisonanti del settore: Enel, Eni, Acea, Iberdrola, Dolomiti ed Edison. Questi gestori di energia hanno ignorato totalmente il divieto di rincarare le bollette di luce e gas, decidendo in modo unilaterale di modificare i contratti con i propri clienti a rialzo. Il periodo incriminato è quello degli Aiuti-bis, che è stato in vigore nel 2022, quando lo Stato ha voluto tutelare i consumatori dalla crisi dei prezzi in aumento sui mercati internazionali.
La notizia negativa è che questa somma non verrà utilizzate per rimborsare i clienti che hanno subito questi aumenti illegittimi in modo automatico. La buona notizia è però che ognuno, singolarmente, potrà richiedere il rimborso attraverso la conciliazione.
Visto che ad essere stati danneggiati da questa presa di posizione dei gestori di energia sono stati i cittadini, viene da chiedersi perchè i soldi della sanzione non vengano usati per rimborsare la parte lesa, e la risposta è molto semplice. L’Antitrust può, per legge, sanzionare chi violi il Codice del Consumo, e della riscossione si occuperà l’Agenzia delle Entrate. L’Antitrust, quindi, non può obbligare i gestori a rimborsare i clienti, e lo Stato da parte sua utilizzerà una parte dei soldi riscossi per finanziare iniziative a tutela dei diritti del consumatore, ma non rimborserà in automatico tutti i clienti interessati dai rincari.
Tra le cose che può fare l’Antitrust non rientra quella di obbligare le società sanzionate a rimborsare o risarcire i propri clienti. Quello che può fare però, è agevolare le società promettendo di chiudere il procedimento senza multa, se le stesse si impegneranno a restituire il maltolto ai propri clienti (se questo non avviene, ovviamente, la sanzione scatta in automatico).
I singoli cittadini che sono stati vittima del rincaro dei prezzi possono innanzitutto sporgere un reclamo formale al proprio gestore di energia e se dopo 40 giorni non si riceve risposta, o questa non è risolutiva, l’intestatario del contratto può procedere con la conciliazione di Arera (l’autorità dell’energia). Questa procedura extra-giudiziale gratuita vede un conciliatore mediare tra le parti e cercare una soluzione che vada bene a entrambi. Gli incontri avvengono online e si può essere rappresentati da un’associazione di consumatori. La cosa positiva è che tra l’invio della domanda e la chiusura della pratica possono passare al massimo 90 giorni, prorogabili solo di ulteriori 30, poi la pratica avrà una fine certa.