Ceramica, Teflon o pietra? Questo è il dilemma. Pro e contro di ogni tipologia, e qual è la migliore secondo Altroconsumo.
Dopo la pandemia, gli appassionati di cucina si sono moltiplicati a dismisura, e con loro i prodotti di una qualità maggiore sul mercato. Ecco allora che arriva il dilemma su quale padella antiaderente scegliere tra quelle in ceramica, in teflon o in pietra. A rispondere è Altroconsumo.
Il test
Altroconsumo ha testato in forma anonima 29 padelle antiaderenti di 24 cm di diametro, definendone i pro e i contro in base al tipo di rivestimento che avevano e ai diversi sistemi di cottura (piastra elettrica, gas, induzione). Alla fine del test nessuno dei prodotti è stato bocciato, ma vediamo nello specifico le caratteristiche delle padelle in ceramica, in teflon e in pietra emerse dal test.
I pro e i contro di ogni padella
Partiamo dalle padelle in teflon. Dal test di Altroconsumo è emerso innanzitutto che sono le più vendute sul mercato, e tra i pregi si contano il materiale leggero (ottimo per preparazioni veloci), la massima antiaderenza (che permette di usare meno olio o burro), la facilità di pulizia e il fatto che è davvero difficile bruciare gli alimenti quando si utilizzano. Tra i contro si è notato che il calore si disperde facilmente e la temperatura deve essere controllata e regolata costantemente. Inoltre, le padelle in teflon sono più sensibili ai graffi.
Le padelle in pietra, sebbene impieghino più tempo a scaldarsi e presentino una superficie più delicata, mantengono bene la temperatura e forniscono una maggiore facilità di utilizzo, mantenendo una buona antiaderenza.
Le padelle in ceramica, infine, hanno un buon livello di antiaderenza e resistono bene sia alle temperature elevate che ai graffi, ma tendono a sporcarsi più facilmente e richiedono più tempo per scaldarsi.
I risultati del test
Tirando le somme, i 5 prodotti che hanno avuto i risultati migliori sono tutti in teflon (va detto però, che anche la maggior parte delle padelle prese in esame era in teflon), e poco importa il loro prezzo, sono tutte di qualità! Sul podio ci sono una pentola di Ikea dal valore di €8, che ha ricevuto lo stesso punteggio di altre più costose ma simili della marca Stoneline (€35) e Moneta Nova (€26). La padella più cara, marcata Le Creuset (€103), buona ma le altre si sono comportate meglio.
Dal punto di vista dell’uniformità nella distribuzione del calore, a vincere è il fornello elettrico, seguito da un piano cottura a gas e, infine, da quello a induzione.
Come curare le padelle
Per allungare la vita delle nostre padelle ci sono delle pratiche da seguire: dopo il primo utilizzo è bene lavarle con acqua tiepida e detersivo per piatti e, dopo averle asciugate, stendere sul fondo un velo d’olio, e ripetere periodicamente questa operazione; evitare l’uso di utensili in metallo, usare una spugna morbida e verificare se si può lavare in lavastoviglie e in forno prima di fare una di queste operazioni, infine è consigliabile evitare di preriscaldare le padelle antiaderenti a fuoco vivo senza cibo all’interno.
Una volta che le nostre padelle hanno però raggiunto la fine del loro ciclo di vita, bisogna prestare attenzione a dove si buttano: se a Milano viene indicato di gettarle nella raccolta plastica e metallo, a Roma si consiglia di portarle nei centri di raccolta. In ogni caso, è buona pratica consultare le regole del proprio comune per non rischiare di sbagliare.