I mudra sono gesti delle mani miracolosi che permettono di ritrovare energia e benessere. Ecco quali sono e come farli autonomamente.
Nello Yoga ci sono dei semplici movimenti delle mani, chiamati “mudra” che permettono di combattere la stanchezza, allontanare lo stress e staccare dai ritmi frenetici della routine quotidiana. Ecco quali sono e come si fanno.
Lo Yoga è una pratica che consente di riequilibrare il proprio essere, di trovare serenità e pace anche in una vita dai ritmi serrati. Tra le sue tante posizioni, ci sono i mudra, che sono dei semplici gesti delle mani, da realizzare con le dita, che si possono fare in qualsiasi luogo ci si trovi, in ogni momento della giornata.
Mettere le dita delle mani nelle posizioni mudra può aiutarci a ritrovare la giusta energia per affrontare la giornata, o per non farci prendere dallo stress. I mudra rappresentano una vera e propria ricarica, sia mentale che fisica, contro le energie negative che la vita stressante che tutti facciamo ci porta. Per far sì che invece in noi fluisca energia positiva, basta praticare lo Yoga dei mudra per tre minuti al giorno.
Ogni dito della nostra mano ha un significato, e ogni singolo dito rappresenta un elemento ed è collegato a delle funzioni importantissime per il nostro organismo. Il pollice è legato al fuoco, e ha il compito di bilanciare le energie del corpo, mentre l’indice è il dito dell’aria ed è collegato al pensiero e alla creazione. Il dito medio rappresenta l’etere ed è collegato alla sfera dell’armonia, l’anulare è il dito della terra e ha il compito di fornire forza, mentre il mignolo è collegato all’acqua e ci dona la capacità di relazionarci e interagire con gli altri.
Ora che è chiaro il significato di ogni dito delle nostre mani, vediamo insieme quali sono i gesti dei mudra nello Yoga che si possono realizzare, e come possono aiutarci. Ogni posizione delle mani ci permette di stare meglio in modo diverso, e di ricaricare le nostre energie positive semplicemente mantenendola per un determinato tempo.
La prima posizione di cui parliamo è il Chin mudra, ossia il “mudra della conoscenza”, che porta calma e serenità. Si tratta della classica posizione delle mani quando si sta meditando, con il pollice e l’indice che si toccano e le altre dita allungate in avanti: questa posizione rafforza la memoria e favorisce la tranquillità. Il Padme mudra invece mette in armonia corpo e mente quando c’è uno squilibrio emotivo molto forte, che ci destabilizza: bisogna unire i polsi davanti al petto e tenere le dita tese a formare un fiore di loto.
Poi c’è il Dhyana mudra, che elimina lo stress e rinnova la saggezza interiore. Anche questo gesto viene utilizzato molto nella meditazione poichè simboleggia la ciotola vuota e si ricollega alla pulizia e alla semplicità. Si esegue posizionando i palmi verso l’alto all’altezza del ventre, facendo toccare le punte dei pollici. Lo Shunya mudra ci fa connettere con il nostro Io interiore e si fa piegando il dito medio verso il palmo della mano, e bloccandolo con il pollice, mantenendo dritte le altre dita.
L’Atmajali mudra invece rappresenta l’amore e la riverenza, e si esegue unendo i palmi delle mani davanti al petto oppure sopra la testa.Poi c’è, l’Ushas mudra, che serve a rinnovare e bilanciare l’energia, stimolare la creatività e la sessualità. Per farlo basta intrecciare le mani sovrapponendo i pollici. Infine, il Dharmachakra mudra è collegato allo sviluppo spirituale e si esegue afferrando con il pollice e l’indice di una mano, la punta del dito medio dell’altra, mentre pollice e indice si toccano.