Di recente, mentre eseguivano dei lavori idrici, hanno scoperto una tomba antica estremamente preziosa, contenente un segreto inaspettato.
Riportare alla luce del Sole un antico reperto archeologico è sempre emozionante, soprattutto quando la scoperta viene fatta in modo casuale durante dei normali lavori di costruzione. Ma qual è la tomba più antica trovata sulla Terra? Secondo gli archeologi la più antica di tutte è stata trovata a circa 16 km di profondità, vicino a delle bellissime spiagge del Kenya.
Al suo interno hanno scoperto i resti di un piccolo essere umano della specie Homo Sapiens: per la precisione, si tratta di un bambino di 2-3 anni vissuto circa 78.000 anni fa. Ciò che sorprende di più di questa sepoltura è la cura con la quale l’hanno creata e, chiaramente, anche la giovane vita che è riuscita a vivere solo pochi anni in un’epoca antichissima.
Durante dei consueti lavori idrici eseguiti a Fuorigrotta vicino Napoli, che avevano lo scopo di cambiare una conduttura idrica, è stata trovata casualmente una tomba molto antica. Tuttavia, bisogna ricordare che la città di Napoli ha delle caratteristiche storiche molto simili a quelle di Roma, come ad esempio la presenza di tanti strati di storia sovrapposti. Inoltre, ognuno di questi strati racconta dei periodi estremamente importanti, arricchiti da molti monumenti e opere di grandissimo pregio. Quindi, scavare in una città come Napoli o Roma significa avere un’alta probabilità di scovare un reperto di grande valore.
Infatti, quando hanno iniziato ad eseguire alcuni lavori idrici in via Giustiniano a Fuorigrotta, hanno subito individuato un qualcosa di sospetto. Dopodiché, gli esperti hanno capito immediatamente che si stava portando alla luce una tomba antica, o meglio una camera funeraria a “cappuccina”. Quest’ultima è caratterizzata da una copertura fatta di tegole con un tetto spiovente, poggiato su un letto realizzato con delle tegole di laterizi. Tuttavia, quando gli archeologi hanno analizzato la tomba, si sono accorti che conteneva i resti di un bambino, il quale avrebbe potuto avere 2-3 anni di età.
Purtroppo, per conoscere l’epoca in cui il piccolo essere umano ha vissuto bisogna attendere ulteriori analisi. Nel frattempo, tutti i reperti trovati verranno portati nel Museo dello Scudillo. Coloro che hanno scoperto per primi questa camera funeraria, hanno dichiarato che è stata una grandissima gioia e sorpresa compiere questo ritrovamento, e che i tecnici impiegati per la sostituzione della conduttura continueranno a lavorare a stretto contatto con gli esperti della Soprintendenza, affinché tutti i reperti possano essere estratti in sicurezza.