Non tutti lo sanno, ma sembrerebbe che chi è malato di diabete potrebbe ricevere dall’INPS questo importante bonus: cosa sapere.
Il diabete è una grave patologia che colpisce decine di migliaia di persona nel nostro paese. Solitamente può essere affrontata con cure che ne riducono le conseguenze e gli effetti sulla vita delle persone malate. Tuttavia non mancano i casi più gravi con conseguenze considerevoli sul paziente, sul suo stile di vita e le sue attività.

l ldiabete può addirittura arrivare ad assumere forme invalidanti per la persona colpita, con difficoltà di vario livello in molti settori dalla mobilità al lavoro. Non è un caso che siano riconosciute delle prestazioni sanitarie agevolate per i casi più pesanti a partire da quelle relative ai ticket specialistiche ai medicinali.
Diabete è possibile aver un bonus INPS, quando?
Detto questo è lecito domandarsi se anche l’INPS riconosce la possibilità di particolari agevolazioni, in particolare l’indennità di accompagnamento. Come accennato, il diabete nei casi gravi può assumere dei caratteri invalidanti, ma non è detto che siano sufficienti per avere l’indennità di accompagnamento.
Ricordiamo che questa prestazione è destinata esclusivamente a chi è impossibilitato a svolgere le attività quotidiane e a spostarsi autonomamente. In altre parole i requisiti per questa indennità sono la patologia e il riconoscimento della pensione di inabilità civile. Una persona invalida che però può svolgere le attività di ogni giorno e camminare da sola non ha diritto all’accompagnamento.

Il contributo economico serve a dare un supporto alla persona che necessita di assistenza continua. Il diabete mellito, una delle forme più comuni, dà diritto all’invalidità, ma in genere da solo non è sufficiente per avere anche l’indennità di accompagnamento. Solo nei casi più gravi con compromissioni di altri organi e funzioni si può avere anche questo contributo. Il diabete viene valutato da una commissione medica che indica il livello di gravità e quindi di invalidità.
Il diabete di tipo uno e due con complicanze micro-macroangiopatiche di grado medio, dà invalidtà compresa tra il 40 e il 50 per cento. Il diabete mellito insulino-dipendente, con controllo metabolico mediocre e iperlipidemia o con frequenti crisi ipoglicemiche malgrado la terapia dà invalidità compresa tra il 51 e il 60 per cento.
Infine il diabete con grave nefropatia, retinopatia, maculopatia, emorragie vitreali o arteriopatia ostruttiva dà invalidità compresa tra il 91 e il 100 per cento. Quindi solo in casi gravi il diabete con compromissione di organi e funzioni, come la vista ad esempio, può determinare anche il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento.