Se hai un tatuaggio, fai attenzione, poiché lo studio approfondito sulle sostanze nascoste presenti negli inchiostri per tatuaggi risulta essere particolarmente sconvolgente.
Circa il 13% della popolazione ha un tatuaggio, indicando un aumento della sua diffusione come forma di espressione artistica corporea. Questo fenomeno coinvolge persone di diverse età, culture e classi sociali, riflettendo una tendenza in continua crescita. Anche i tatuatori stessi stanno vivendo un cambiamento, trasformandosi in veri artisti che offrono una varietà di stili e tecniche per soddisfare la crescente domanda.
Tatuaggio: cosa dice lo studio sulle sostanze nascoste
Il dibattito sulla sicurezza dei tatuaggi è una questione persistente. Uno studio condotto dall’Università Binghamton di New York ha identificato sostanze nascoste in molti inchiostri per tatuaggi venduti negli Stati Uniti. La mancanza di dichiarazione di queste sostanze solleva interrogativi sulla loro potenziale impatto sulla salute umana.
In passato, i tatuaggi erano spesso associati a ribellione o appartenenza a gruppi culturali o ideologici. Ma negli ultimi decenni, sono diventati sempre più accettati, rappresentando un modo più personale di esprimere i propri valori.
Un recente studio negli Stati Uniti ha rivelato che l’83% degli inchiostri analizzati presenta discordanze rispetto alle sostanze dichiarate in etichetta, incluso l’uso di allergeni e persino un antibiotico. Le preoccupazioni riguardo alle allergie e ai potenziali rischi per la salute, come il 2-fenossietanolo, richiedono una seria considerazione.
Anche uno studio svedese ha sollevato preoccupazioni simili, evidenziando superamenti dei limiti UE per sostanze cancerogene e allergeni in molti inchiostri. Nonostante norme più severe, sembra che molti prodotti non siano conformi.
Inchiostri ritirati dal mercato
L’inchiostro per tatuaggi è stato esaminato in tutto il mondo, con 2.350 prodotti registrati, ma il numero effettivo in circolazione potrebbe essere ancora maggiore. Alcuni inchiostri sono stati ritirati dal mercato a seguito delle indagini, ma la discrepanza tra etichettatura e contenuto persiste in gran parte dei casi.
L’Università di Lund in Svezia sta studiando la possibile correlazione tra inchiostri e tumori della pelle, anche se al momento non esiste una prova significativa.
Indipendentemente dal nostro atteggiamento nei confronti dei tatuaggi, è importante considerare cosa accade alla nostra pelle quando decidiamo di farne uno. I pigmenti vengono inseriti nel derma, rimanendo al loro posto nonostante la perdita quotidiana di cellule epidermiche. Mentre le cellule epidermiche si rigenerano, le cellule dermiche con pigmento rimangono fino alla loro morte, subendo un lento processo di dissolvimento grazie all’azione dei macrofagi. L’effetto a lungo termine delle nano particelle presenti nell’inchiostro è ancora oggetto di studio.