Temu è la nuova piattaforma di fast fashion cinese, ma l’app contiene un virus che ruba i dati dei clienti iscritti.
Dopo Shein, è il momento di Temu. Questa nuova piattaforma sta spopolando soprattutto tra i giovanissimi, che acquistano in maniera compulsiva oggetti di qualsiasi genere a prezzi davvero irrisori. Un nuovo report però ne segnala la pericolosità: l’app ruba i dati dei clienti, è meglio disinstallarla subito!
Il report
A pubblicare questo allarmante report è Grizzly Research, che si occupa di fare ricerche approfondite su società quotate in borsa. L’allerta riguarda l’app di Temu, che mette a rischio la privacy degli utenti rubando i loro dati.
Il report dice che l’app ha le stesse caratteristiche dei malware e spyware aggressivi e sarebbe dotata di funzioni nascoste in grado di raccogliere una quantità enorme di dati dagli smartphone degli utenti senza che questi se ne accorgano o abbiano dato il loro consenso per farlo.
L’analisi del codice dell’app ha evidenziato delle funzioni inappropriate e pericolose nel software, e si schiera su questa linea di pensiero anche l’azienda svizzera di sicurezza informatica Joe Security LLC. La definizione precisa è di “malicious”, ossia un software che agisce contro l’interesse dell’utente.
Temu è un’app che sta riscuotendo molto successo sia in Europa che negli Stati Uniti, con più di 100 milioni di download in meno di un anno, il che è abbastanza preoccupante in fatto di furto di dati personali!
Temu e la PDD
L’azienda cui fa capo Temu si chiama PDD, ed è la stessa azienda di Pinduoduo, un’app che è stata sospesa da Google Play Store per problemi di sicurezza. Alcune delle funzionalità problematiche sono state ritrovate anche in Temu, e ci si chiede se l’intento dell’app sia in realtà quello di vendere illegalmente i dati degli utenti occidentali.
Il quesito nasce spontaneo analizzando i dati: Temu sta perdendo circa $30 per ordine, considerando che la pubblicità e i costi di spedizione dalla Cina sono decisamente elevati. Dov’è quindi il guadagno? Forse nella rivendita dei dati raccolti tramite l’app? A incrementare i dubbi c’è anche il fatto che alla PDD manca un Direttore finanziario dal 2018 e che la sua contabilità è del tutto secretata.
La proposta
Il report suggerisce di rimuovere immediatamente l’app dagli store di Google e Apple, data la sua pericolosità in fatto di privacy. I prodotti venduti sull’app poi, non sono chissà cosa in termini di qualità, e impattano pesantemente sull’ambiente e sullo sfruttamento della forza lavoro. Vale la pena mettere a rischio tutto questo per degli oggettini che valgono pochi euro?