Quando scopri l’età in base a quanto si riesce a stare su una sola gamba, la sorpresa potrebbe stravolgere la percezione di sé. Com’è possibile?
A volte sono semplici esperimenti che permettono di conosce sé stessi, dati da gesti del genere. Stare sopra una gamba non dovrebbe essere un’attività difficile per un normodotato, ma il tempo in cui si riesce a mantenere la posizione la dice lunga su quanto sia l’età davvero sentita. Al detto che “l’età è una questione mentale”, bisognerebbe aggiungere che probabilmente è anche una questione di resistenza non solo dettata dalla… pazienza! Quanta resilienza ci vuole per dimostrare la propria età?
Simbolicamente e metaforicamente parlando, il termine resilienza calza a pennello. Quanto si è davvero resilienti davanti le problematiche della vita? Non è così scontato essere forti d’animo, e di solito sono i più anziani a dare queste lezioni così importanti. Con la loro saggezza mettono tutti a tacere, ma per il corpo potrà dirsi lo stesso? Si tratta di una resistenza dettata dal fisico, e dal tempo che riesce a impiegare in tensione.
Più si sta maggiormente si è giovani? Prima di rispondere a questo dubbio, sarebbe bene evidenziare che qualsiasi sia il risultato, ognuno dovrebbe aver coscienza e consapevolezza di sé senza drammi. Essere sé stessi, nel bene e nel male, anche per età percepita, non è qualcosa che deve spaventare, ma completare.
Non si può dire che più si sta, maggiormente si è giovani nel corpo, perché la questione è più complessa. Infatti, è legata a tutta una fascia d’età che condizionano la questione. Per cui non bisogna né fare drammi, né tantomeno cercare di corrispondere ad un parametro nonostante non si riesca. Poiché il risultato più importante del test è quello di capire come si sta davvero, e agire per il benessere di mente e corpo se qualcosa non va.
Inizio del test, mettersi su una gamba e contare quanto si riesce a stare in piedi. Secondo lo studio riportato nella rivista PLoS One, il tempo di equilibrio varia con l’aumentare dell’età. La forza e la stabilità che servono vengono con gli anni a diminuire progressivamente, e questo è normale. Capire se si sta poco o tanto per la propria età, aiuta a comprendere, secondo quanto detto dagli esperti, se l’invecchiamento neuromuscolare sia a norma.
Infatti, a partire dai 65 anni potrebbe essere utile capire ciò. Chi non ha equilibrio potrebbe avere problemi di salute, come la neuropatia periferica, o altre fragilità. Il sistema sanitari britannico ha posto delle linee guida in base all’età. Quindi, tornando all’esperimento, bisogna stare in piedi, con occhi aperti e mani sui fianchi, parte il cronometro.
Questo si stacca dal momento in cui si perde l’equilibrio. Se si è in un range di età tra i 18 e i 39 anni, bisognerebbe essere in grado di stare almeno 43 secondi. Tra i 40 e i 49 anni il tempo si riduce a 40 secondi, fino a scendere a 37 tra i 50 e 59 anni. Secondo un altro studio pubblicato sul sul British Journal of Sports Medicine, se a questa età non si riesce a stare nemmeno per 10 secondi, malattie come quelle vascolari possono presentarsi in seguito con più facilità.
Ancora tra i 60 e 69 anni, bisognerebbe a mantenere i 30 secondi, e tra i 70 e 79 anni 18-19 secondi. Ma se si ha un’età ancora maggiore, bastano 5 secondi. Può sembrare uno scherzo, ma un piccolo gesto la dice lunga sull’età. Attenzione a non eccedere il minuto, specie se si è anziani, ci si potrebbe non sentire molto bene per lo sforzo.