Il tempo passa, la moda delle spiagge per nudisti restano. Alcune sono vicine a casa tua e neanche lo sai. Info su come funzionano e sulla mappa.
Di estrazione tedesca, le spiagge nudisti facenti parte di un concept più grande di naturalismo erano presenti in Germania già alla fine dell’Ottocento. Fu l’Austria però a prendersi il primato delle spiegge nudiste: tutti nudi in spiaggia sull’isola Rab (oggi in Croazia) fin dal 1908, il primo luogo specificatamente dedicato al cosiddetto turismo Fkk (Freikörperkultur), ossia la cultura dei corpi liberi.
In Italia un principio di turismo naturista è attestato, secondo le testimonianze di Bruno Zuculin, console italiano in Brasile nella prima metà del Novecento, un po’ più tardi, dopo le Seconda Guerra Mondiale, a partire dagli Anni Cinquanta: avvistamenti all’isola di Ponza e a Focene, sul litorale laziale tirrenico. Una frequentazione non pubblicizzata e non ancora inserita nel contesto di un associazionismo naturista italiano, così era stata etichettata in quel periodo. Ma da quel periodo in poi ha cominciato ad allargarsi a macchia d’olio, in tutta la Penisola.
Un fenomeno ben presto fuoriuscito dal naturalismo classico, diventato praticamente moda. Un evergreen capace di perdurare nel tempo, basti pensare che ad oggi si contano almeno 500.000 “praticanti”, liberi da norme legislative (non c’è nessuna regolamentazione, tutt’ora), da qui il costante aumento. Solo nove le spiagge autorizzate, ma sono molte di più, in tutta Italia, proprio grazie a quel buco formativo che ne facilita lo sviluppo.
Partendo dal sud Italia, le trovi, ovviamente sulle isole: spiagge nudiste in Sicilia (da Bulala a Gela passando per Torre Salsa in provincia di Agrigento, nella celebre all’Isola dei Conigli e a Cala Guitgia a Lampedusa, ma anche a Foce del Belice vicino Selinunte) spiagge nudiste in Sardegna, a Piscinas e soprattutto a Porto Ferro, nei pressi di Sassari. Risalendo il Belpaese Cilento e Capri nei hanno a bizzeffe: la spiaggia libera di via Krupp è famosa, altrettanto quella di Marina di Camerota.
Al Centro, storica quella di Focene, ma anche di Capocotta, a Ostia. In Abruzzo spicca la spiaggia autorizzata di Le Morge a Torino di Sangro, nel teatino. La Toscana è la regione col più alto numero di spiagge riconosciute: c’è il Nido dell’Aquila a San Vincenzo e le spiagge di Punta del Miglio e di Punta Combara. Sull’Isola d’Elba chi ama la tintarella integrale può sdraiarsi sulla spiaggia di Acquarilli. Anche le Marche rispondono presente: sia nel sud Porto d’Ascoli e Marina di Altidona, salendo verso Ancona Mondolfo, Fano, Portonovo e Sirolo. A nord Fiorenzuola di Focara e Gabicce Mare.
Al nord togliersi costume e passeggiare come natura ci ha fatto non è vietato né sul versante ligure (a Chiavari, Tellaro e Guvano, ma ce ne sono altre), né su quello triestino, nella celebre la Costa dei Barbari.