Una ricerca ha dimostrato che due farmaci sono in grado di produrre insulina in 48 ore: è una svolta contro il diabete.
Per i pazienti con diabete di tipo 1 e di tipo 2 insulino-dipendenti potrebbe aprirsi uno scenario sensazionale: due farmaci sono in grado di produrre insulina in sole 48 ore. Sarebbe una svolta importantissima. Ecco di cosa si tratta.
Svolta contro il diabete
La svolta nella lotta contro il diabete potrebbe venire da due farmaci approvati contro il cancro: questi sono in grado di trasformare le cellule duttali del pancreas in cellule β, e di produrre insulina in sole 48 ore. Le cellule β sono cellule endocrine presenti nel pancreas sensibili alla glicemia, e si occupano della produzione, dello stoccaggio e del rilascio nell’organismo proprio dell’insulina.
In buona sostanza quindi, questi due farmaci sono in grado di ripristinare la funzione della sintetizzazione dell’insulina causata dal diabete di tipo 1, che distrugge proprio le cellule β, rappresentando allo stesso tempo un’alternativa eccellente a chi soffre di diabete di tipo 2 ed è dipendente da iniezioni di insulina, migliorandone sensibilmente la qualità di vita.
La svolta vera e propria sta nel fatto che i farmaci che attualmente vengono utilizzati per trattare il diabete si occupano esclusivamente di tenere sotto controllo il glucosio nel sangue, ma non fanno nulla per prevenire, arrestare o invertire la distruzione delle cellule che producono insulina, per cui si rendono necessarie le iniezioni. La somministrazione di questi farmaci invece risolverebbe questo problema ed eviterebbe le iniezioni.
La ricerca australiana
La ricerca, guidata dagli scienziati del Baker Heart and Diabetes Institute di Melbourne, e svolta in collaborazione con altri istituti, si è concentrata su un enzima in particolare, chiamato EZH2. Questo enzima è una metiltransferasi strettamente connessa alla crescita e allo sviluppo delle cellule, e nell’ambito di questa ricerca si è scoperto che è possibile influenzarlo, modificando di conseguenza lo sviluppo delle cellule duttali. Quando queste cellule vengono trattate iniziano a comportarsi come le cellule β, e iniziano a produrre insulina, andando di fatto a sostituire le cellule β compromesse dal diabete.
Quelli utilizzati per trattare l’enzima EZH2 sono due farmaci già approvati dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense contro i tumori metastatici (come ad esempio il sarcoma epitelioide e il carcinoma mammario), e si chiamano GSK126 e Tazemetostat. Per portare avanti l’esperimento sono state prelevate cellule sia da pazienti con diabete di tipo 1 (un bambino di 7 anni e un adulto di 61 anni) che da un soggetto sano (di 56 anni di età), e già 48 ore dopo la somministrazione dei farmaci, le cellule dei pazienti diabetici hanno iniziato a produrre insulina.
I dati di questa ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Signal Transduction and Targeted Therapy del circuito Nature, e proprio qui si legge che, sebbene i risultati siano ben più che promettenti, ci vorrà ancora del tempo prima che la terapia sviluppata grazie ad essi sia disponibile e fruibile, ma sicuramente questo è un importante passo in avanti verso lo sviluppo clinico.