L’anno 2023 in Italia è stato caratterizzato da un notevole totale di 16.307 terremoti, con una frequenza sorprendente che si traduce in una media di almeno un evento sismico ogni mezz’ora.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha recentemente presentato dati preoccupanti riguardo all’attività sismica in Italia nel corso dell’anno appena trascorso. Con un totale di 16.307 terremoti registrati, il 2023 ha confermato la costante presenza di movimenti tellurici sul suolo italiano, con una media di almeno un terremoto ogni 30 minuti.
Terremoti in Italia
Nel corso di questo turbolento periodo, la regione della Calabria ha sperimentato la scossa più intensa nel mese di maggio, mentre la Sicilia è emersa come la zona più colpita da terremoti con magnitudo superiore a 2.0. Il presidente dell’INGV, Carlo Doglioni, ha sottolineato l’urgenza di prestare attenzione a questa minaccia sismica e di adottare misure per proteggere persone e beni.
La conoscenza della geologia italiana è essenziale per comprendere appieno il fenomeno dei terremoti e sviluppare strategie di difesa. Un’analisi attenta degli eventi passati rivela che nel 2023 si è verificata una media di 44 terremoti al giorno, confermando un trend simile all’anno precedente, il 2022. Tale frequenza non si discosta significativamente dall’anno del terremoto devastante del 2016, che colpì i comuni di Amatrice, Visso e Norcia.
Dei 16.307 terremoti registrati nel 2023, ben 2.018 hanno superato una magnitudo di 2.0, mentre 233 scosse sono state comprese tra 3.0 e 3.9. Solo 26 eventi sismici hanno raggiunto una magnitudo compresa tra 4.0 e 4.9. Va notato che due significativi eventi sismici, uno lungo la costa calabra e l’altro nelle vicinanze della costa settentrionale della Croazia, hanno superato una magnitudo di 5.0.
La regione più attiva
La Sicilia è emersa come la regione più attiva in assoluto nel 2023 in termini di terremoti, mentre la vicina Sardegna è risultata essere la meno sismica. Un dato interessante è che la zona di Amatrice, Visso e Norcia, già colpita dal devastante terremoto del 2016, ha subito circa 5.000 terremoti nel corso del 2023. Anche l’Appennino tosco-romagnolo ha registrato una notevole attività sismica con 800 terremoti.
Le regioni dell’Umbria e della Campania, comprese i Campi Flegrei, hanno risentito di 450 terremoti con una magnitudo pari o superiore a 1.0. Questi dati evidenziano la varietà e l’entità dell’attività sismica sul territorio italiano, sottolineando l’importanza di un costante monitoraggio e di misure preventive per ridurre i rischi associati a questi eventi naturali. La Sicilia, in particolare, si configura come un’area di particolare interesse in quanto ad attività sismica, richiedendo una gestione attenta e mirata per preservare la sicurezza della popolazione locale.