Arriva la nuova truffa dei medici dell’INPS finti, che entrano in casa e derubano le povere vittime. Ecco come evitare di farsi truffare.
Sta circolando ultimamente una nuova truffa, in cui i malintenzionati si spacciano per medici dell’INPS, ed è lo stesso Istituto di previdenza a dare l’allarme, indicando delle linee guida da seguire per evitare di cadere vittima di questa truffa.
Truffa dei medici INPS
Quando si è in malattia, si deve rimanere in casa perchè i medici INPS potrebbero effettuare un controllo fiscale sia nella fascia oraria mattutina che nel pomeriggio. Ecco, la nuova truffa in circolazione sfrutta proprio questo controllo per introdursi in casa delle vittime senza scasso e sospetti. Quello che succede è che si sente suonare alla porta e alla domanda “Chi è?”, si ha la risposta “Siamo i medici dell’INPS e dobbiamo fare una visita fiscale”.
Se si è restii ad aprire la porta, i truffatori minacciano di attuare conseguenze legali, per cui il malcapitato di turno spesso e volentieri cede alle pressioni e apre la porta ai sedicenti medici INPS, che sono tutto fuorchè quello che dichiarano. I malviventi, sfruttando lo stato di malattia dei lavoratori che sono a casa, riescono così ad introdursi senza sforzo nelle abitazioni, e una volta dentro derubano la vittima o la minacciano per estorcergli informazioni finanziarie.
Solitamente i truffatori sono due: uno distrae la vittima con domande sulle generalità e altri dati, mentre l’altro deruba l’appartamento indisturbato.
L’INPS dà l’allarme
A denunciare questa nuova truffa è proprio l’INPS, che mette in guardia i cittadini su questo nuovo trend, e spiega come potersi difendere dai truffatori. In una nota dell’INPS si legge infatti che “sono in corso dei tentativi di truffa presso il domicilio degli utenti da parte di falsi medici”, che ovviamente non hanno nulla a che fare con l’Istituto di previdenza sociale, ma che si spacciano per dottori mandati dall’INPS per controllare l’effettiva malattia del lavoratore.
Per evitare di cadere vittima di questa truffa, spiega l’INPS, bisogna sempre chiedere di identificarsi a chi suona alla nostra porta, e di diffidare anche di chi mostra cartellini di riconoscimento, soprattutto se a presentarsi al nostro domicilio è un gruppo di persone (i medici INPS lavorano da soli). Poi, bisogna rifiutarsi di aprire nella maniera più assoluta se vengono richiesti dati anagrafici o bancari, o anche dei pagamenti in contanti “perchè i medici INPS sono già in possesso di tutti i dati anagrafici relativi al lavoratore ammalato e chiariscono sempre lo scopo della visita al momento dell’accesso”.
Come ultimo accorgimento, bisogna guardare l’orologio, poichè le visite fiscali possono avvenire solamente dalle 10.00 alle 12.00 oppure dalle 17.00 alle 19.00 dei giorni lavorativi, a prescindere che il lavoratore sia assunto nel settore privato o pubblico. Inoltre, l’INPS ricorda che non invia funzionari presso le abitazioni, quindi è bene diffidare di chiunque si presenti come tale e sostenga di dover fare accertamenti di varia natura.