Una gelateria a Trento è stata oggetto di critiche su internet dopo aver addebitato dei soldi in più a una cliente che aveva chiesto un secondo cucchiaino per condividere la sua coppa di gelato con un amico.
La cliente aveva ordinato una coppa di gelato da 8 euro e aveva richiesto un secondo cucchiaino per condividere il suo dessert. Tuttavia, al momento di pagare, si è accorta di un aumento di sullo scontrino rispetto al prezzo originale della coppa che aveva ordinato. Sullo scontrino c’era scritto “più due cucchiaini“.
Cosa è accaduto nella gelateria
La questione è emersa dopo che la cliente ha pubblicato una recensione negativa (1 stella su 5) su un noto sito web. Ha scritto: “Ho condiviso una coppa da 8 euro, ma ho pagato 9 euro: mi è stato addebitato un euro in più come ‘servizio’ per aver chiesto un secondo cucchiaino“. Ha poi concluso con un commento sarcastico: “Non tornerò più, ma se passate, portatevi un cucchiaino da casa!”. La recensione ha ricevuto più di cinquanta “mi piace”.
Secondo quanto riportato da ‘Il Dolomiti‘, la cliente ha condiviso sulla sua pagina Facebook che, in risposta alle sue lamentele, i proprietari della gelateria avrebbero detto: “Hai condiviso la coppa, giusto? È come quando vai in pizzeria e paghi il coperto”.
La risposta della gelateria
La gelateria stessa non ha commentato pubblicamente la recensione della cliente, ma ha spiegato a ‘Il Dolomiti’: “Si tratta di una scelta aziendale e non pretendiamo che tutti la comprendano o la condividano, naturalmente. Allo stesso tempo, non vogliamo sembrare non inclusivi; anzi, lavoriamo costantemente per essere accessibili a tutti. Va notato che nel menu è chiaramente indicato un sovrapprezzo per le coppe condivise. Tuttavia, siamo dispiaciuti per la reazione della cliente, che non era mai accaduta prima”.
Hanno aggiunto: “Come si suol dire, il cliente ha sempre ragione. Per noi è una filosofia e, pertanto, cerchiamo ogni giorno di soddisfare tutte le esigenze dei nostri clienti, apportando tutte le variazioni possibili, creando coppe personalizzate per tutti i gusti, offrendo persino un servizio di gelato per cani e un servizio specializzato per le famiglie. Tuttavia, ci sono limiti che non possiamo superare senza compromettere il nostro stile aziendale. Le scelte possono essere condivise o meno, proprio come il fatto che un amico possa chiederti di toglierti le scarpe quando entri a casa sua. In quel momento, la tua libertà di scelta viene limitata, anche se sei un ospite, indipendentemente dal fatto che tu condivida o meno quella richiesta. Lo stesso vale per un’azienda”.
Quanto accaduto in questa gelateria di Trento è solo uno dei tanti casi di scontrino in Italia, in cui sono sorte polemiche per conti ritenuti eccessivi. Come avvenuto sul lago di Como, dove un bar ha addebitato 2 euro in più per aver diviso un toast a metà, mentre a Porto Cervo ha fatto scalpore il conto di 60 euro per caffè e acqua.