Variante Pirola: la nuova variante COVID che potrebbe colpire l’Italia. Ecco le sue caratteristiche principali.
Con la fine dell’estate i virologi tornano a parlare di COVID in previsione della stagione invernale, e stavolta sbuca una nuova variante all’orizzonte, che sembra essere diversa da tutte le altre conosciute finora: la variante Pirola. Scopriamo in cosa consiste e quali sono i rischi per l’Italia.
Un aumento dei contagi
Il COVID torna a far parlare di sé con la fine delle vacanze estive, e lo fa a livello mondiale, con un nuovo importante picco di contagi quotidiani. Ci sono diversi ceppi dominanti del COVID che si stanno diffondendo a livello mondiale ad una velocità considerevole, come la variante Eris (scientificamente “EG.5”) e le sue sottovarianti, ma non è questa la variante che il mondo sanitario sta tenendo d’occhio.
Il nome scientifico della nuova variante che ha fatto scattare i campanelli d’allarme degli scienziati è BA.2.86, per i comuni mortali “Pirola”.
Le sue caratteristiche
La variante Pirola in realtà è sotto il mirino delle autorità sanitarie nazionali e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità già da tempo. Il motivo che scatena la preoccupazione è l’alto numero di mutazioni di cui questa variante sembra essere portatrice, specialmente sulla proteina Spike.
Analizzando la variante, a preoccupare è l’eventualità che i nuovi vaccini e i loro anticorpi non riescano a frenarla, causando di conseguenza un nuovo picco di contagi giornalieri e di positività tra la popolazione mondiale.
Gli aspetti positivi
Se da un lato il numero di positivi potrebbe effettivamente tornare ad alzarsi, la comparsa di questa nuova variante potrebbe anche portare degli sviluppi positivi sullo scenario COVID, sia in Italia che nel mondo.
Pirola è stata presa in esame soprattutto in confronto con la variante Kraken, e dai test condotti in Cina nei laboratori del Centro di innovazione biomedica dell’Università di Pechino, pare che la sua infettività sia nettamente inferiore a quest’ultima. Potrebbe quindi sfuggire agli anticorpi sia dei vaccini che dell’infezione, ma non rappresenterebbe un problema in termini di infettività.
Altri test ed esperimenti sono stati condotti anche in Svezia, dove è apparso in maniera netta che la variante Pirola è totalmente diversa dalle varianti precedenti, e che appare “nuova” al nostro sistema immunitario.
Il rischio per l’Italia
Tirando le somme, la variante Pirola non sembra essere così preoccupante come da prime impressioni, perchè non sembra essere una variante che si svilupperà come un ceppo dominante come la già citata Eris. Per l’Italia la situazione quindi continua ad essere sotto controllo, pur continuando a monitorare tutte le nuove varianti.